QUINTA PUNTATA

Cari fratelli in Cristo,

vi dobbiamo dare una notizia veramente drammatica. Per ben quattro anni nel vicariato un clone del principe ha diretto l’ufficio giuridico. L’annuncio è stato fatto dallo stesso principe martedì durante la riunione dei direttori del Vicariato. Infatti ha annunciato “urbi et orbi” che da un anno a questa parte i documenti dell’ufficio giuridico “sono ineccepibili”. Quindi se ne deduce che prima non lo erano e quindi l’Ufficio era retto da un clone giacche Tarantelli dirige quell’ufficio dal 1 settembre 2019. Siamo contenti che sia tornato l’originale, finalmente. Però il 6 febbraio scorso era lui o il clone che in CDAE affermava tutto e il contrario di tutto? Era lui o il clone a dire che la CIV aveva trattato il contratto con la WPF ed era sempre lui  o il clone che nel contratto approvato dalla CIV aveva inserito sia il divieto che la possibilità di fare attività alberghiera? Pare che Spielberg stia già scrivendo la sceneggiatura: “ Tarantelli: la clonazione”.

Qualche tempo fa, esattamente il 14 maggio 2024,  martedì, il “Fatto Quotidiano” rilanciava la notizia relativa al chiostro del bramante cui oggi ci sarà il sopralluogo congiunto tra Comune, soprintendenza, vicariato e Dart per accertare e verificare una serie di presunti abusi che sono contenuti in una due diligence sempre fatta redigere dal “criminale” Pedretti.

La struttura del Bramante fu assegnata alla famiglia De Marco, amicissima dell’ex Ministro della Cultura On.le Dario Franceschini, quando a capo dell’Ufficio Edilizia vi era don Pier Luigi Stolfi e al giuridico don Andrea Celli. A scuola con una delle sorelle De Marco pare sia andato anche il nostro Tarantelli. Teniamo a mente questi nomi.

Nel passaggio di consegne, a detta dell’attuale ufficio edilizia culto, sono stati fatti molteplici errori da parte del medesimo ufficio di allora.

Nella medesima giornata, tarda mattinata, il buon Baldo, quello della trasparenza, convocava don Stolfi e si intratteneva con lui per più di un ora in un colloquio a quattr’occhi.

Il lunedì successivo il caro don Baldo firmò un decreto con cui nominò alla presidenza della Tata Giovanni il nostro Stolfi il quale si portò dietro la sua protetta e il suo factotum Palummieri come componenti il consiglio di Amministrazione.

Coincidenze? Ah saperlo…

Intanto aspettiamo gli esiti del sopralluogo di oggi ricordando che la società (primaria) che aveva redatto la due diligence aveva smontato, punto per punto, le risposte che la DART aveva dato al Vicariato. Questo documento, per non saper ne leggere ne scrivere, lo abbiamo già trasmesso alla Soprintendenza, al Ministero della Cultura ed al nucleo di Polizia Edilizia del Comune di Roma. Non si sa mai che qualcuno dimentichi di averlo o di produrlo. Noi siamo per la trasparenza esattamente come don Baldo e il nostro principe Tarantelli.

Ne approfittiamo per dare una pennellata ulteriore al contratto WPF. Guardate un po’ quante società ha il sig. Eduardo Salvador Safdie? E quante ne ha chiuse? Chissà perché apre e chiude società come noi cambiamo la nostra biancheria intima? Ah saperlo….

E magari dato che il CDAE si è svolto sarebbe interessante sapere se è stato incaricato un vero legale per il recupero delle morosità della WPF e magari avviare anche lo sfratto, così come dal principe suggerito nella lettera del 19 febbraio 2024.

Una cosa è certa nella riunione è emerso che i parroci della diocesi sono stufi di dover ricevere via email documentazione che poi neanche viene fatta vedere ai membri del CDAE. Inoltre nella riunione è emerso che il libro originale dei verbali delle riunioni è stato dato in consegna alla cancelliera mentre le copie digitalizzate salvate su una pennetta usb sono state date in consegna al diacono Sartori direttore del ced. Ovviamente sempre in nome della trasparenza!

In conclusione vorremmo ringraziare il caro Baldo ed il caro principe perché nella loro carità cristiana hanno affermato, sempre nella riunione dei Direttori del Vicariato, che non procederanno a denunce verso di noi. Siamo grati di ciò anche se, per denunciare, ci sarebbe bisogno di un reato e, a meno che non dicano che i documenti inviati siano dei falsi, mandare in giro documenti che sono stati abbondantemente spediti a molteplici persone e che non sono ne “segreti industriali” ne “segreti di stato” non sembra rientrare in nessuna fattispecie di violazione del codice penale italiano. Almeno è il parere di veri esperti del diritto penale italiano. E noi, sempre per carità cristiana ed in segno di gratitudine, ed anche perché ieri davanti al Santo Padre il caro Baldo ha detto che ci sarà la massima trasparenza (magari anche quelli chiusi a chiave dalla cancelliera) ci impegniamo ad aiutarli nella trasparenza e dato che li sappiamo molto impegnati e che sappiamo molti parroci di periferia troppo occupati per andare in quel del Laterano, continueremo ad inviare documenti che interessano tutto il clero della diocesi e ad informarli su come amministrano i beni di tutti noi. Sempre in nome della condivisione e della sinodalità tanto cara al nostro amato Santo Padre.

Chiudiamo con una speranza. Visto che da un anno a questa parte a capo dell’Ufficio giuridico è tornato l’originale ci aspettiamo la piena applicazione della costituzione apostolica. All’articolo 5 infatti si dice chiaramente che “ … un opportuno avvicendamento del personale direttivo che viene nominato per un quinquennio. Qualora il Consiglio Episcopale ritenesse opportuna una conferma, la proroga potrà essere concessa solo per un altro periodo di cinque anni. “ eppure ci sono direttori che sono in vicariato da decenni e sono ancora li…

Cari fratelli in Cristo… abbiamo delle notizie da parte di Intesa San Paolo… di hub… di metaverso… di bambini ucraini… e di pagamento di stipendi… preparate i pop corn

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