NONA PUNTATA
E così il programma pastorale per il prossimo anno è stato presentato, anzi no, annunciato per settembre, divulgato ad ottobre, studiato a novembre e poi… poi l’anno pastorale è finito.
In una gremita basilica di san Giovanni in Laterano, alla presenza di ben 73 parroci (un successo) l’assistente del dott. Terzilli, don Baldo Reina, ha comunicato le ricette per le malattie croniche: il dopo scuola e l’housing sociale.
Per il dopo scuola capiamo che bisogna forgiare le nuove menti ed aprirle al “tarantelli pensiero” così da crearsi gli anticorpi naturali e non dover subite le diagnosi del novello reparto di malattie croniche ed infettive situato al piano terra del palazzo lateranense, ma come faranno i poveri parroci, già a corto di finanze giacchè dal vicariato arrivano solo lettere di rientro dei prestiti, a poter gestire anche queste nuove “ricette da piacioni” emanate dal prof. Terzilli? ma si, al solito, si parla di fuffa che fa tanto “paginate di giornali” nel mentre non si attua nulla ed anzi si chiudono parrocchie funzionanti senza neanche consultare i parrocchiani.
Però noi, come nostra abitudine, vogliamo dare una mano al primario e al suo primo assistente. esiste un progetto, tra l’altro, in parte, finanziato da Intesa San Paolo (anche se la maggior parte dei fondi, come detto dall’istituto, è stato utilizzato per “spese di amministrazione” e sarebbe anche carino sapere cosa siano queste spese visto che hanno coperto una percentuale notevole dell’intero importo di circa 500.000 euro) che poteva e può risolvere questo problema aiutando le famiglie in difficoltà, in particolare quelle ucraine, e garantendo ai ragazzi un accesso multimediale per lo studio e gli approfondimenti. magari dare attuazione a next gen together potrebbe essere una soluzione più articolata e più efficace se, realmente, si vuole dare una mano alle famiglie. il mondo parla di intelligenza artificiale e noi offriamo una stanza in parrocchia per fare i compiti magari con un insegnante in pensione?! forse che il principe del foro si è laureato così? si sarà laureato a Roma o avrà chiesto asilo al doposcuola di parrocchie di altre città?
intanto noi alleghiamo il progetto così che l’infermiere Gervasi potrà farlo suo ed attuarlo sempre se il prof. Terzilli, principe del foro, darà il suo necessario e vincolante assenso.
Per l’housing sociale non possiamo che concordare. Il copia incolla del solerte assistente Baldo ha attinto dal rapporto Caritas di 4 fa.
Comunque a Roma ci sono tante famiglie che necessitano di una abitazione, di un tetto sopra la testa. ed anche qui ci permettiamo di dare un suggerimento al preparatissimo gruppo dei migliori: risulta che ci siano circa 200 abitazioni sfitte da anni (che comportano solo costi di manutenzione) e che, nonostante il gruppo dei migliori sia la novità del vicariato di Roma, non riesce ad affittare. Spaziano da via corbellini a piazza delle coppelle a via delle coppelle a via giulia a via cola di rienzo a via di villa ada a via veroli a vicolo dei granari a piazza aracoeli a via paolo paruta ed anche il famoso lungotevere dei vallati ed arco della pace e questo solo per fare un piccolo elenco che sarebbe molto lungo. ecco aprite questi appartamenti alle famiglie che ne hanno bisogno e non caricate le parrocchie. del resto, ripetiamo, sono sfitte e sono solo costi per il vicariato. almeno attuate quello che dite e date il buon esempio.
Del resto delle finanze del vicariato già se ne occupano la signorina Odoardi (laurea triennale in giurisprudenza che certamente prepara ad affrontare temi economici di ogni tipo) e lo psicologo Palummieri (anche è notorio che gli psicologi sappiano far di conto) sotto la supervisione del nostro beneamato principe che tutto opera, tutta sa e tutto può.
I due coordinati dal principe stanno risollevando le finanze della diocesi insieme all’altra assistente devota, la cancelliera esperta di vidimazione degli atti di curia voluti dal principe.
E se ci si può permettere di avere tantissime case sfitte, affitti non incassati senza fare pratiche giudiziarie di rientro, società ed affittuari che hanno accumulato decine di centinaia di migliaia di euro di debiti senza che nessuno gli chieda di saldare il dovuto (e che pare nessuna commissione interna di vigilanza sollevi problemi) vuol dire che le finanze del vicariato viaggiano a gonfie vele.
Altra cosa interessante è il ripristino della “decima”. Anche qui un suggerimento: iniziate da voi stessi devolvendo gran parte del vostro stipendio (lauto diremmo). Del resto siamo tutti votati ai poveri quindi che problema c’è? poi i vescovi e il principe alloggiano in appartamenti di servizio (il principe vista la delicatezza del suo incarico pare che ne abbia due, il suo assistente nei pressi di piazza della repubblica si è accontentato di un appartamento di circa 300 mq dove si è portato anche alcuni parenti siciliani) quindi devolvere ai bisognosi il 75% del loro stipendio non dovrebbe essere difficile. Basta che abbiano di che mangiare anche se, Nostro Signore, alcuni giorni fa ci ha ricordato di non aver paura di cosa mangerete, il Padre vostro penserà a voi come fa con gli uccelli del cielo che non seminano e non raccolgono eppure nessuno è più ricco di loro.
P.S. Dopo l’emanazione dei nuovi regolamenti sul personale del Vaticano il fido don Baldo procederà ad attuare le norme in Vicariato? Parrebbe ci siano almeno due signorine che convivono more uxorio. Ambedue in posizioni apicali. Ah saperlo…