QUARTA PUNTATA

Cari fratelli in Cristo,

Ed eccoci ad una nuova puntata di TELETARANTELLI. Il titolo? Uno, nessuno, centomila.

Eh già perché come vedremo le versioni del nostro principe del foro in merito al contratto WPF sono molteplici, spesso in contraddizione tra di loro, spesso senza fondamento giuridico.

L’apoteosi la abbiamo nella riunione del CDAE del 6 febbraio: sembrava una maionese impazzita. Leggere per credere.

Ma ricapitoliamo. Il famoso contratto con la WPF del duplex Safdie Di Domenico, noti per lo più per essere stati richiamati nientepopodimenoche da una agenzia dell’ONU perché, udite udite, sfrattavano inquilini morosi dalle case che prima erano popolari ( https://www.romareport.it/2022/03/04/a-roma-per-bloccare-gli-sfratti-ci-vuole-lonu/ ). Ma sono noti anche per la banca Medesia di cui non si hanno più notizie e qualche passaggio nella Veneto Banca (quella del famoso scandalo). Ora, però, che sono morosi per più di un milione di euro non fanno ciò che chiedevano alle povere anziane e cioè andarsene. Oh no! Qui rimangono a prezzi stracciati e senza pagare. E vogliono anche che il pregresso venga ridotto notevolmente… insomma dettano legge.

Renatino non ha mai dato nessun documento ai membri del CDAE (come da verbali) ha sempre portato l’argomento tra le varie relazionando oralmente come a dire: fidatevi di ciò che vi dico. Il problema è li, fidarsi. E come fidarsi di uno che ti dice che la CIV ha fatto le trattative, poi che non è vero, poi che NON sa se il CDAE deve approvare, poi dice di si, poi dice che i pareri ex ante della civ sono vincolanti quando le interpretazioni date dal Santo Padre invece dicono il contrario e poi… beh se leggete il verbale veramente vi farete delle ricche risate per non piangere. Poi il giorno dopo scrive una nota di 4 pagine (redatta dall’angelo custode) in cui fa il “professorino”… spiegando cose talmente banali ma che il giorno prima non sapeva il principe (avrà studiato nella notte ahimè)  Ma in quella nota dice una cosa molto importante e cioè che il contratto (che il CDAE non ha mai visto) è stato approvato dalla CIV in data 19 gennaio 2024. Or bene immaginiamo che questo non sia esattamente così altrimenti dovremmo pensare che la CIV non controlli. Infatti nel contratto a pagina 2 primo capoverso si dice che le attività alberghiere non sono ammesse ma all’art.4 comma uno si di che chiaramente che se la WPF ottiene la licenza dal comune può tranquillamente fare l’attività alberghiera. Quindi? A che pro aggiungere questo comma se, come ha giurato e spergiurato il Tarantelli l’attività alberghiera  è  assolutamente vietata? Suvvia non siamo nati ieri. Un principe del foro non può fare certi errori a meno che non capisca nulla di diritto oppure…

Poi arriva una lettera del 19 febbraio (che già avete) in cui lo stesso dice che NON è assolutamente consigliabile procedere ad un nuovo contratto. Dopo questo la partita dovrebbe essere chiusa ed invece no… il gran ciambellano incontra in gran segreto Safdie e Di Domenico nei locali del seminario e, magicamente, il contratto viene riportato all’attenzione del CDAE. Quindi ne dovremmo desumere che tutte le obiezioni fatte nella missiva “riservata” (ma mandata in copia nascosta a tanti) sono state superate? Quindi la WPF pagherà tutto il pregresso prima della firma del nuovo contratto? E nel nuovo contratto ci sarà la clausola risolutiva che prevede l’immediata rescissione dell’affitto nel caso in cui si farà attività alberghiera o extra alberghiera di lusso? Che ci saranno le fideiussioni bancarie (e non assicurative che lasciano il tempo che trovano) come richiesto dai membri del CDAE in modo da non incappare di nuovo nelle morosità giacché allo stati sono morosi? E prima di fare il nuovo contratto si verificherà chi ha commesso i presunti abusi edilizi riscontrati nelle due diligence?

Quali di queste versioni (che trovare in allegato contratto compreso) è il vero principe del foro?

Comunque a quanto pare la trasparenza tanto invocata verso di noi da Baldo si infrange quando ad essere trasparenti devono essere loro. La riunione non verrà trasmessa e neanche forniranno documentazione su quello che diranno. Il loro motto è: o vi fidate o vi fidate. Non speriate di sapere da loro perché tanto accanimento nel dare lo stabile nelle mani del duo di cui sopra. Non speriate di sapere quali interessi ci siano dietro. Ma non disperiamo. Qualche giornale nazionale che si sta occupando della vicenda nei prossimi giorni potrà darci qualche spiegazione condita da splendidi documenti chiari e trasparenti (come vuole Baldo) con tanto di nomi e cognomi (purtroppo per loro) e magagne varie in quel di Milano ivi compresi alcuni casali in campagna e qualche scappatella in resort di lusso nelle isole partenopee.

Sta di fatto che ultimamente, però, nel mentre il Tarantelli e la signorina Odoardi si guardano con sospetto, il principe ha stretto una forte alleanza con la “scancelliera”… avete presente colei il cui unico merito è stato quello di essere “imposta” dal principe del foro e che non ama (diciamo così) il clero in generale men che meno i vescovi ausiliari tanto da proporre di estrometterli dalle commissioni?… ecco proprio lei!

Ops dimenticavo. Caro Baldo ma la tua trasparenza (richiesta a noi) perché si blocca quando riguarda le cose che fate voi? Dici di no? Ed allora spiegaci l’articolo 22 del contratto approvato dalla CIV come da lettera del 7 febbraio a firma del principe Tarantelli.

Poi già che ci siamo, nella malaugurata ipotesi che approviate questo scempio ti impegni, in nome della trasparenza che chiedi a noi, ad inviare a tutto il clero di roma il nuovo contratto in modo che tutti possano vedere le differenze con quello che noi abbiamo inviato ed approvato dalla CIV come da nota del Tarantelli? Cosi anche da vedere perché da una richiesta di NON procedere alla stipula di un nuovo contratto si è passati (dopo alcuni incontri riservati in seminario e luoghi appartati) alla stipula dello stesso? 

Cari fratelli in Cristo voi ci sperate? Lo so che la risposta unanime è no. D’altronte il Vicariato è diventato il deserto dei tartari. In compenso tra poco  riceverete la solita letterina, o la solita nota del vicariato, che dirà una sola cosa: “non sono stato io” farcita di tante belle parole ma di pochi fatti perché, purtroppo per loro, i documenti non si possono smentire, si possono nascondere ma non smentire.

Preparate i pop corn

GLI ALLEGATI SONO STATI INVIATI AL CLERO DI ROMA

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